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È di scena Nando Paone

Da una lunga e sincera conversazione tra Ignazio Senatore e l’attore napoletano Nando Paone è nato un bellissimo libro

di Stanislao Scognamiglio

SANT’ANASTASIA | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nella suggestiva quanto storica Biblioteca Guido Giustiniani, ubicata al civico 2 nella piazza San Francesco del comune vesuviano, alle ore 19.30 di venerdì 11 ottobre, si terrà una nuova tappa della rassegna Inchiostri Letterari.

Accolta dai Frati Minori Conventuali del locale convento di Sant’Antonio, la kermesse, organizzata con il patrocinio del Comune di Sant’Anastasia, ospita la presentazione del libro Io, Nando Paone. Un’intervista di Ignazio Senatore.

Il libro, scritto per festeggiare i cinquant’anni di carriera dell’artista napoletano Nando Paone, prende spunto da un’insolita sorta di intervista condotta dallo psichiatra e psicoterapeuta, giornalista pubblicista e critico cinematografico, Ignazio Senatore.

In 180 pagine, l’autore ha raccolto una miriade di aneddoti e di curiosità, nonché numerose significative immagini e schede riflettenti commenti critici sui personaggi teatrali e cinematografici interpretati, legati alla vita artistica del valente attore partenopeo.

Nel volume è inserito un commosso ricordo dell’attrice, regista e autrice napoletana Cetty Sommella, scomparsa solo qualche anno fa: una donna che è stata moglie e compagna di vita, collega e musa ispiratrice del nostro Nando.

Pubblicato dalla Martin Eden Edizioni, nella Collana Galassia Gutenberg Cinque, l’agile volume è arricchito dalla prefazione stesa dall’amico di sempre: lautore, attore e regista puteolano Vincenzo Salemme.

Nel corso dell’incontro, la giornalista Daniela Spadaro e il giornalista pubblicista Roberto Sdino, ofmconv, dialogheranno con l’eccezionale ospite.

In rappresentanza della cittadinanza anastasiana interverranno alla conversazione il dottor Carmine Esposito e la dottoressa Veria Giordano, rispettivamente, sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Sant’Anastasia.

Nando Paone, all’anagrafe Ferdinando Paone, vincendo la sua innata ritrosia, non solo ripercorre nel libro la sua straordinaria carriera ma opera delle riflessioni sul mestiere di attore che va fatto con preparazione, sacrificio, professionalità e rispetto del pubblico.

Lo stesso simpaticissimo autore, così racconta l’inizio della sua avventura nel mondo della recitazione. Quando avevo sedici anni, a Bagnoli, c’erano sei, sette sale e si andava al cinema senza sapere nulla del film che avremmo visto. Una sera c’era in programmazione L’inquilino del terzo piano di Roman Polanski. Decido: voglio fare l’attore.

Per conoscere il continuo della vicenda si rimanda alla lettura del libro, che a dire dei critici trova un degno posto all’interno del panorama della letteratura e dell’insegnamento grazie alle parole e alle espressioni che gli donano un carattere distintivo.

Questo volume trova un degno posto all’interno del panorama della letteratura e dell’insegnamento grazie alle parole e alle espressioni che gli donano un carattere distintivo.

Nando Paone

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