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Disperdo semi, poesie di Elena Ponzi

Dispersi ieri per ottenere un raccolto, i semi sono sono sbocciati oggi, e saranno albero domani: i versi di Elena Ponzi sono una cura infinita per ri-trovare sé stessi 

di Tonia Ferraro

Cos’è la poesia? Un ricordo che ti assale, una situazione evocativa. Amore, dolore, tristezza o gioia … ma ci donano una sorta di serenità. È l’anima che risale. 

Un fotografo immortala quella sensazione con uno scatto, un pittore la fissa su una tela, ma un poeta scrive versi.

Versi scritti su una pagina che l’autore lancia metaforicamente nel vento come fossero semi.

Disperdo semi è il titolo la raccolta di versi di Elena Ponzi, Dantebus Edizioni di Roma.

Nei suoi “germogli” Elena si sofferma ad ascoltare la sua anima, a osservare quelle piccole cose della sua vita, che a volte rimangono nascoste, ma non sono le meno importanti.

 Chi legge i versi di Elena Ponzi, magari riflette sulle proprie esperienze di vita riuscendo a ri-tovare anche le  proprie piccole cose, e, quindi, a vivere le stesse emozioni. Perché la Poesia è il linguaggio che dialoga senza intermediari con l’anima di ciascuno, una finestra aperta.

 

In questa intervista Elena … Ponzi dimostra una padronanza della parola poetica che la rende una voce significativa nel panorama letterario contemporaneo.

Com’è nato il desiderio di pubblicare i suoi versi?

In passato dipingevo e volevo intitolare ogni quadro con una breve poesia. Una breve poesia per ogni quadro! Questo è stato il vero input per continuare a scrivere anche quando gli attacchi di tipo asmatico non mi hanno più permesso di dipingere. Cosicché, avendo una discreta raccolta mio marito, mi suggerì di considerane la pubblicazione.

Ha scritto le sue poesie con intenzione di pubblicarle? O è un’idea nata con il tempo?

Una vera selezione dei testi non c’è stata. Alcuni testi li ho scritti molto tempo fa. Mi piace vedere come le nuove poesie si scontrano, a volte, sulla sottile similitudine dell’inconsapevolezza di ieri e la consapevolezza di oggi. La sensibilità è un fenomeno straordinario, muove ciò che sembra statico e, quando si tramuta in un divertente zampillio di versi, mi piace.

E le sue poesie riescono ad arrivare al cuore di chi le legge?

La parola simbolica della poesia giunge a chi ascolta senza essere indiscreta, e permane.

Quali poeti sono stata fonte per la sua formazione?

Studiare Giacomo Leopardi, alle scuole medie, mi spinse a scrivere i primi versi in un compito in classe.

Leggo di tanti autori: passo da Saffo a Carmelo Bene o da Gianni Rodari a Pier Paolo Pasolini. E più sono dissimili, più ne subisco il fascino. Scrivo quando collido con quello che leggo ed è lo stato d’animo del momento che mi guida verso uno stile o l’altro.

Le sue letture, i suoi studi hanno lasciato tracce nella sua anima?

Tutto lascia traccia oltre la vita privata! La formazione scientifica, oltremodo, immerge nei fenomeni dell’esistenza e ne acuisce l’esperienza. L’apertura spirituale o anche in conflitto risente dell’educazione religiosa avuta fino all’adolescenza. Mi occupo di educazione alimentare e di prevenzione delle malattie del nostro tempo. Nel titolo della silloge “Disperdo semi” e nei versi del testo, è descritta la mia vera indole ed è sotteso anche l’atto di insegnare e accompagnare chi, a me, si affida.

Come sarebbe la sua vita senza la Poesia?

No! Ora non più. Conservo una serenità interiore che non ho assolutamente voglia di perdere, che permane anche quando vengo interrotta improvvisamente. È come avere un bell’appuntamento senza avere bisogno di orologio.

Le singole parole delle sue poesie vengono ispirate da quel particolare momento?

La ricerca delle parole è indispensabile, poiché, la poesia esige forma e armonia. L’ispirazione esce dall’intimo correndo e, per non perderla, mi affretto a scriverla con parole semplici o disordinate. Un testo riletto, in un secondo momento, può rinviare a ripensamenti fino a quando non trova una soddisfacente forma e armonia.

Quale poesia rispecchia più fedelmente il suo sentire? E perché?

Significativa, al momento, è la poesia: “Un distacco inaspettato”. Rappresenta il sogno, un banale desiderio che si è trasformato in esigenza, in speranza. Anche il gatto è un sogno! È l’animale che ben rappresenta l’equilibrato distacco dalle cose. Stare lontano dai rumori della strada e della vita che, da qualche anno, si è ribaltata ed è diventata tutta un’altra cosa.

Nel 2022 dodici sue liriche sono state inserite da Dantebus Edizioni in una antologia. Ci racconta la sua emozione?

Veder pubblicate sul numero 60 della prestigiosa Collana Poetica I poeti di via Margutta di Dantebus Edizioni di Roma mi ha riempita di orgoglio. Il mio obiettivo è raggiungere l’anima di quante più persone possibili. Per un periodo l’ho fatto dipingendo, poi scrivendo versi. Vorrei riuscire a far rivivere  in chi li legge suggestioni e ricordi.

Disperdo semi: anche se la quotidianità ci porta ad essere “stranieri” con ciò che ci circonda, chiniamoci a guardare i semi di Elena Ponzi. Dispersi ieri per avere un raccolto, i semi sono sono sbocciati oggi, e saranno albero domani. Una cura infinita per ritrovare quell’essenza che è sopita.

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