Dialoghi intorno al Caravaggio
Inaugurata la mostra Dialoghi intorno a Caravaggio: similitudini e differenze con gli artisti del suo tempo
di Antonio Vitale
CITTÁ METROPOLITANA DI NAPOLI – A Palazzo Reale lo scorso 16 marzo è stata inaugurata la mostra Dialoghi intorno a Caravaggio, a cura del direttore Mario Epifani e del direttote del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger.
I saluti istituzionale sono stati portati dal presidente Della regione Campania Vincenzo De Luca.
L’ e La mostra Dialoghi intorno a Caravaggio mette in comparazione le opere del celebre pittore italiano Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, in dialogo con i lavori di altri artisti del suo tempo.
I curatori Epifani e Bellenger hanno scelto un approccio che evidenzia similitudini e differenze tra le varie opere, lasciando scoprire la grande influenza del Caravaggio sulla pittura della sua epoca.
L’esposizione sará permanente fino al prossimo 9 maggio.
Allestita nelle sale della Galleria del Genovese, la mostra Dialoghi intorno a Caravaggio raccoglie opere di diversi autori che hanno arricchito le collezioni borboniche fra il Settecento e l’Ottocento.
Il percorso di visita inizia nel corridoio dove si può ammirare San Giovanni Battista, attribuita a Bartolomeo Manfredi, il San Giovanni Evangelista di Antiveduto Gramatica, il Ritorno del figliol prodigo di Mattia Preti e il Gesù tra i dottori di Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino. Sulla parete in fondo al corridoio il dipinto di Orfeo realizzato da Gerrit van Honthorst.
Nella prima sala è esposta la Santa Prassede, di anonimo di scuola caravaggesca.
Nella seconda sala si possono ammirare le prime opere ispirate alla flagellazione: quindi l’Ecce homo in scultura lignea del Settecento, ottenuto in prestito dalla Deputazione della Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro.
Altra scultura di grande valore è il Cristo alla colonna in avorio di Alessandro Algardi, appartenente della Collezione Farnese.
Un altro Cristo alla colonna del Moretto da Brescia, anche questo parte della Collezione Farnese ed un altro Ecce homo di ignoto del Cinquecento e. quindi, un altro un dipinto di Battistello Caracciolo.