Concluso il convegno Un tuffo nel mare che cambia
ISCHIA (NA) – Dibattiti e confronti all’insegna della divulgazione scientifico sono stati al centro del seminario pubblico che si è svolto dal 21 al 23 di giugno nell’Isola Verde Un tuffo nel mare che cambia, coordinato e promosso dagli esperti della Stazione Zoologica Anton Dohrn e dall’Area Marina Protetta Regno di Nettuno.
Nell’isola infatti il tema dei cambiamenti climatic è uno degli argomenti di ricerca più attuali e urgenti per i biologi ed ecologi marini, rappresentando una sfida speciale nell’ambito della conoscenza scientifica.
L’evento divulgativo-scientifico è stato realizzato a conclusione del progetto Internazionale High-CO2 Seas, voluto dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn e finanziato dalla TOTAL Foundation e che include l’adesione di 6 gruppi di ricerca provenienti da Italia, Europa e Stati Uniti.
Un tuffo nel mare che cambia si è dimostrato una grande opportunità per spiegare le unicità del mare di Ischia e dell’area marina protetta che la circonda, puntando allo studio delle sue zone maggiormente interessate dal cambiamento climatico e dell’ecosistema marino.
L’incontro svoltosi alla Biblioteca Antoniana di Ischia, organizzato dai ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli – sede di Villa Dohrn, gli studiosi Nuria Teixido, Maria Cristina Gambi e Marco Munari, in sinergia con l’Area Marina Protetta del Regno di Nettuno, nelle persone del direttore Antonino Miccio e di Caterina Iacono, è stato moderato dal giornalista di La Repubblica Pasquale Raicaldo ha riscosso grande consenso.Come pure lo ha riscontrato la tavola rotonda a latere Un tuffo virtuale nel mare che cambia.
Nel Museo etnografico del Mare di Ischia Ponte, numerosi visitatori – in particolare bambini – si sono immersi nel percorso virtuale tra i fondali dell’isola, scoprendo gli effetti del vulcanesimo secondario e nuotando tra i cosiddetti vents, le emissioni di anidride carbonica che consentono lo studio dell’acidificazione marina e degli effetti sugli organismi dal punto di vista ecologico ed evolutivo.
Il filmato interattivo in realtà virtuale The Crystal Reef (disponibile gratuitamente durante gli orari di apertura della struttura; info https://vhil.stanford.edu/the-crystal-reef/) è stato realizzato in collaborazione con la Stanford University e il Laboratoire d’Océanographie de Villefranche-sur-Mer
«Il fenomeno di emissione di CO2 naturale del mare di Ischia ci consente di studiare in anteprima gli effetti della progressiva acidificazione degli oceani, legata all’impatto dell’uomo sull’ambiente», ha spiegato la ricercatrice SZN Nuria Teixido.
«Appuntamenti come questo favoriscono la divulgazione dell’unicità del mare intorno all’isola d’Ischia, rendendo particolarmente nevralgico il ruolo dell’area marina protetta», ha commentato Antonino Miccio, direttore del “Regno di Nettuno”, che nel suo intervento si è soffermato anche sui percorsi virtuosi di interazione tra area marina e pescatori artigianali.
Sono stati seguiti con particolare interesse gli interventi della ricercatrice della SZN Alice Mirasole, che ha parlato dell’interesse scientifico dei dati rappresentati dalle comunità di pescatori locali, e di Pasquale Saurino, residente del consorzio cooperative piccola pesca delle isole di Ischia e Procida, che ha rappresentato i principali problemi del settore.
Sull’importanza della citizen science è stato invece incentrato l’intervento di Carlo Cerrano, docente dell’Università Politecnica delle Marche, che ha trattato il ruolo crescente della ricerca che coinvolge il grande pubblico nella raccolta di dati e informazioni di interesse scientifico.