Coltivare il futuro a Procida
Il clima cambia il giardino, ma è il giardino, un polmone verde, che in futuro può cambiare il clima
di Antonio Vitale
ISOLA DI PROCIDA | CITTÁ METROPOLITANA DI NAPOLI – La convention Coltivare il futuro, promossa nel contesto di Procida, capitale italiana della cultura 2022 ha tra le finalità principali fornir uno spunto di riflessione sulle conseguenze dei cambiamenti climatici sull’habitat naturale del pianeta Terra ed in particolare sulla flora e sulla fauna del territorio campano.
La manifestazione si è svolta in vari momenti e in diverse location. Il primo incontro si è tenuto il 25 novembre a Bacoli, nel Castello di Baia, il secondo il 13 gennaio ad Ischia e il terzo il 14 gennaio a Procida.
Il progetto Cambiare il Futuro ha lo scopo di diffondere la cultura del territorio attraverso le esperienze e le realtà di tutto il mondo sulla gestione delle aree verdi, come ad esempio i giardini botanici e i parchi che circondano zone culturali sia di tipo archeologico che monumentali e molti Musei, sviluppando anche la promozione turistica del territorio campano ed in particolare di quello Flegreo, che ne è particolarmente ricco.
Il 14 gennaio l’evento si è snodato attraverso un percorso effettuato all’isolotto di Vivara e successivamente a Palazzo d’Avalos passando per i tanti scorci straordinari dal punto di vista paesaggistico
La prima tappa a Vivara è stata illustrata dal dottor Michele Scotto di Cesare e dalla dottoressa Rossella De Sanctis, che hanno sottolineato e descritto la ricchezza di questo luogo sorto su un suolo di natura vulcanica oltre 70.000 anni fa e tutte le variazioni negli anni legate alle civiltà che hanno abitato questa zona: dai greci micenei, che per sfruttare la ricchezza di minerali del sottosuolo operarono il disboscamento dell’area per procurarsi il legno per alimentare le fucine.
Fra le varie dominazioni spicca quella dei Borbone, che lo elessero a territorio di caccia vista la natura faunistica spontanea, come quella degli uccelli migratori, e quella sviluppata per volere dei per regnanti, in particolare conigli e gazzelle.
Successivamente i partecipanti sono stati accompagnati a Palazzo d’Avalos, fatto edificare nel ‘500 dalla nobile famiglia, che furono governatori dell’isola fino al ‘700.
Il Palazzo nel 1830 fu trasformato in carcere, rimasto attivo fino al 1988. Ancora oggi al suo interno si può osservare il metodo educativo della struttura di detenzione: si cercava di indirizzare i detenuti verso attività lavorative, quali la lavorazione dei tessuti, in cotone, canapa e lino.
Vi sono infatti conservati i macchinari utilizzati, matasse grezze e tessuti lavorati.
Dal carcere il gruppo è poi sceso a piedi verso il porto, sostando sulla terrazza che affaccia sulla Corricella, antico borgo marinaro di pescatori, caratterizzato da abitazioni dipinte in vari colori per riconoscerle al rientro e salutare i familiari che vi si affacciavano. Questa zona, per la ricchezza dei colori per la bellezza del mare e l’affaccio sulla collina che porta al Palazzo d’Avalos, è particolarmente incantevole e molto fotografata, oltre a essere utilizzata per scenografie di film e documentari.
Dopo la pausa lunch il gruppo si è poi recato nella Sala Consiliare del Comune di Procida dove si è svolto il convegno, come da programma.
Ore 14.30 Saluti istituzionali:
- Felice Casucci, Assessore al Turismo e Semplificazione Amministrativa
- Rosanna Romano, Direzione Generale per le Politiche Culturali e il Turismo della Regione Campania
- Silvio Uccello, Direttore Generale per le Risorse Strumentali della Regione Campania
- Raimondo Ambrosino, sindaco di Procida
Moderazione a cura di Marianna Ferri Giornalista – Ufficio Stampa Regione Campania
Ore 15 Inizio dei lavori
- Agostino Riitano, Direttore di Procida, Capitale Italiana della Cultura 2022
- Antonio Carannante, assessore con delega Vivara: La RNS di Vivara: una sfida per la sua valorizzazione tra adeguamenti e coinvolgimento della comunità per una vera educazione alla biodiversità
- Michele Scotto Di Cesare, Guida Naturalistica della RNS dell’isola di Vivara: Dinamiche evolutive della macchia mediterranea nella RNS Isola di Vivara e problematiche connesse con i cambiamenti climatici
- Alvaro Silva, Direttore Orto Botanico di Madeira, Portogallo: Monte Palace Madeira – Tropical Garden. Cultivating the future for the next 600 years
- Paolo Inglese, Direttore del Sistema Museale dell’Università di Palermo: Gli orti botanici, sentinelle del cambiamento climatico
- Christian Zammit, Sindaco di Gozo, Malta: Il cambiamento climatico e l’isola di Gozo
Gli interventi sono stati moderati da Mariangela Catuogno, responsabile scientifico Coltivare il futuro
Tutti i relatori e i rappresentanti delle istituzioni hanno sottolineato la necessità di portare avanti il programma e il progetto rivolto a migliorare innanzitutto l’aspetto climatico che ha inevitabilmente sconvolto anche la flora e la fauna del territorio, la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale.
Soprattutto, è emersa la necessitá di definire l’annosa questione della proprietá di Vivara.
Infatti, allo stato attuale l’isolotto vede ben 15 proprietari. Invece, questa riserva naturale dello Stato italiano è un bene che dovrebbe essere pubblico.
La salvaguardia dell’ambiente è un dovere di ogni cittadino ma anche le istituzioni devono garantire interventi ed effettuare un monitoraggio continuo , le scuole , altresì devono educare le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente ! Ognuno deve fare la sua parte !
Sono pienamente d’accordo…
Grazie