Canta con Kant
Un festival della musica e della filosofia per dare il via al nuovo progetto della Regione Campania Canta con Kant e il concorso Filosofiadi
SALERNO – Musica, teatro e filosofia sono al centro di I giovani e la cultura musicale, il nuovo progetto della Regione Campania dedicato agli studenti che punta a sostenere la creatività giovanile e la costruzione di sane relazioni sociali, al via il 12 ottobre con Canta con Kant, festival che coinvolgerà grandi artisti del panorama musicale, filosofi, accademici, giornalisti ed esperti in nuove tecnologie.
A seguire, i licei classici campani si sfideranno nelle Filosofiadi, le olimpiadi della filosofia, ed entro fine anno sarà pubblicato il bando La Regione Campania per i giovani per supportare specifiche progettualità degli enti culturali campani.
Il progetto è stato presentato nella mattinata del 5 ottobre a Napoli a Palazzo Santa Lucia, sede dell’Ente regionale.
Alla conferenza stampa sono intervenuti Giuseppe Pagliarulo, dirigente U.O.D. Politiche Giovanili della Regione Campania, Pantaleone Annunziata, amministratore unico della Scabec, Ermanno Guerra, consigliere delegato alla Cultura del Comune di Salerno, Gennaro Carillo, professore di Storia del pensiero politico nel Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Programmato e finanziato dalla Regione Campania (fondi Regione Campania e Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale) attraverso la Scabec, società campana per la promozione e la valorizzazione dei beni culturali, Canta con Kant. Dialoghi, suoni, visioni è il festival in programma dal 12 al 15 ottobre a Salerno.
Concerti, dibattiti filosofici, riflessioni, contrappunti attoriali e interazioni con il pubblico animeranno la città all’interno del suo polmone verde. Nel Parco urbano dell’Irno si terranno infatti i concerti serali di Carmen Consoli feat. Marina Rei (13 ottobre), Daniele Silvestri (14 ottobre), BigMama e La Maschera (15 ottobre).
Consoli, Silvestri e BigMama saranno intervistati in un’apposita Agorà da Gianni Simioli.
Il Teatro Antonio Ghirelli ospiterà invece 15 talk filosofici con protagonisti Francesco Paolo Adorno, Maurizio Bettini, Valentina Carnelutti, Gino Castaldo, Nello Cristianini, Umberto Curi, Tiziana D’Angelo, Massimo De Santo, Pietro Del Soldà, Adolfo Fattori, Giuseppe Gaeta, Ilaria Gaspari, Antonio Gnoli, Domenico Iannacone, Matteo Nucci, Riccardo Pozzo, Alfonso Santaniello, Domenico Spinelli, Emidio Spinelli, Carlotta Vagnoli, Massimiliano Valerii, Emanuele Zingale.
Quattro le sezioni dei talk: Mito e Filosofia; Cicatrici, Tatuaggi e altri segni; Solo vivendo: memoria dei corpi, immaginazione del futuro; Per uscire dalla minorità: Kant e non solo.
Sempre al Ghirelli si terranno tre spettacoli teatrali a cura di Rosario Diana e Rosalba Quindici (Paradiso Perduto di John Milton), Cristina Minasi e Giuseppe Carillo (Conferenza tragicheffimera) e della Compagnia Putéca Celidònia (Dall’altra parte. 2+2=?) e un laboratorio teatrale (Quando il corpo racconta) a cura dell’Associazione Ablativo, nell’ambito del Progetto Corpora di Liberimago.
Come suggerisce il titolo, volutamente autoironico, Canta con Kant si propone di far dialogare filosofia, musica pop e teatro. Denominatore comune è la dimensione narrativa tra mito e racconto. Anche la filosofia, da Parmenide in avanti, racconta. E il ricorso al mito (alla favola) non è mai meramente esornativo, ovvero di abbellimento della “favola”, ma svolge una funzione filosoficamente ricca di significati.
Persino un’opera in apparenza così impervia come la Critica della ragion pura di Kant può – e forse deve – essere letta anche come un viaggio verso i limiti estremi della ragione.
Per non parlare della Fenomenologia dello spirito di Hegel, con le sue figure memorabili. E, prima di Immanuel Kant e Friedrich Hegel, Giordano Bruno e Giambattista Vico fanno del mito (la vera narratio) parte essenziale della propria meditazione, attenta nel caso del filosofo napoletano alle origini cantate della parola.
La filosofia incontra così la canzone, anch’essa un racconto, frammento di vita espresso in forma di parole e musica. Molta musica pop attinge infatti al mito (e alla filosofia): si pensi a canzoni come Song to the Syren di Tim Buckley o a Parole di burro, la riscrittura del mito di Narciso a opera di Carmen Consoli; a Ulisse, figura che attraversa il pop dai King Crimson a Lucio Dalla (ne parlerà in una lezione/spettacolo Gino Castaldo), e a Hegel, che dà il titolo a un famoso album di Lucio Battisti. Analogamente, la filosofia incontra il teatro (e i suoi “scenari”), che peraltro è stato da sempre una formidabile macchina pensante nei segni e nelle sue visioni rappresentate.
Nei giovani studenti, destinatari naturali del progetto e co-protagonisti (sia in veste di spettatori che di personale volontario con l’assegnazione di crediti formativi), l’istinto di narrare e il bisogno di raccontarsi sono sempre più pressanti. E questo è già un tema che investe il pensiero in maniera radicale.
Di qui, la sezione dal titolo Cicatrici, tatuaggi e altri segni intende far luce sul non detto delle loro emozioni, desideri e paure.
Nella sezione Solo vivendo. Memoria dei corpi, immaginazione del futuro ci si confronterà invece con chi le nuove tecnologie le progetta, le immagina e al tempo stesso riflette sul loro destino, sulle frontiere verso le quali la ricerca – ma anche la forma di vita umana – si sta spingendo.
Ai giovani partecipanti sarà chiesto di sollecitare gli ospiti coinvolti (fra le figure più importanti della filosofia e della cultura italiane) e di animare la discussione. Discussione alla quale non si sottrarranno nemmeno gli artisti scelti per coronare, in musica, la giornata: per loro sarà predisposta un’apposita Agorà animata da Gianni Simioli. Una carezza della sera, dunque, dopo tanta filosofia.
Il comitato scientifico del festival è composto da Gennaro Carillo, professore di Storia del pensiero politico nel Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Francesco Colace, professore di informatica e direttore del centro ICT per i beni culturali dell’Università degli Studi di Salerno, Fabrizio Lomonaco, professore di Storia della Filosofia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Annamaria Sapienza, professoressa di Discipline dello Spettacolo dell’Università degli Studi di Salerno.
La direzione artistica è di Stefano Piccolo. L’evento è realizzato con il patrocinio del Comune di Salerno e il patrocinio morale dell’Università degli Studi di Salerno, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento Studi Umanistici, della Società Filosofica Italiana e dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.
Il progetto I giovani e la cultura musicale tornerà nel vivo nel mese di dicembre a Napoli con le Filosofiadi, contest per gli studenti dei licei classici della Campania che mira a promuovere la partecipazione al confronto con la riflessione filosofica e le arti performative, intese quali veicoli di autoconsapevolezza critica e di autonomia di giudizio, strumenti indispensabili per una corretta articolazione dei processi democratici.
Infine, entro quest’anno, il progetto prevede la pubblicazione del bando La Regione Campania per i giovani, volto alla valorizzazione e alla promozione del patrimonio artistico, archeologico e culturale della Campania attraverso progetti dedicati agli studenti delle scuole superiori e universitari, in una fascia complessiva di età compresa tra i 14 e i 35 anni.
Le domande potranno riguardare laboratori didattici, progetti didattici e culturali, contest scolastici, produzioni audio/video afferenti alla musica, alla filosofia e a tutte le sue coniugazioni con il mondo dell’arte e della cultura. I migliori saranno “premiati” attraverso l’erogazione del budget necessario previsto per la produzione fino a un massimo di 40.000 euro per progetto.
L’ingresso a tutti gli eventi è gratuito su prenotazione (dalle ore 15 del 6 ottobre).
Per maggiori informazioni e prenotazioni: www.scabec.it/cantaconkant