Breve storia della Stazione Centrale
di Michele Di Iorio
La città di Napoli al momento della caduta del Regno delle Due Sicilie aveva due stazioni ferroviarie di origini borboniche. La prima, Porta Nolana, fu concessa al francese Bayard nel 1839 per la linea Napoli- Portici, poi prolungata fino a Salerno. La seconda in via dei Fossi, odierno corso Garibaldi, per la linea Napoli-Caserta.
La zona che poi divenne piazza Garibaldi era una vasta campagna tra Porta Capuana e l’ospedale dell’Annunziata, con piccole trattorie rustiche e 34 mulini lungo il fiume Sebeto, tra i ponti della Maddalena e ponte di Casanova.
Nel 1861, il nuovo governo decise di riorganizzare il sistema ferroviario cittadino, prevedendo un’unica stazione centrale. Il progetto venne affidato all’ingegnere francese Paul Amilhan, con cui dal gennaio 1862 collaborò l’ingegnere Nicola Breglia, allievo dell’architetto Enrico Alvino, che pure collaborò alla progettazione. La stazione centrale fu terminata nel 1865 ed inaugurata nel maggiodue anni dopo.
Il grande edificio, coperto da una tettoia triangolare in ferro e vetro realizzata su progetto di Alfredo Cottrau, affacciava su piccola piazza che prese il nome di piazza dell’Unità Italiana, anche se veniva chiamata da tutti della Ferrovia, come accade sovente ancora oggi. La stazione davanti aveva giardini con al centro la fontana della Sirena, realizzata da Onofrio Buccino e di Francesco Ierace nel 1869, che oggi si trova a piazza Sannazzaro
Con il Risanamento del 1884 iniziarono i lavori che crearono nuovi quartieri il corso Umberto I – spesso chiamato dai napoletani Rettifilo – e la piazza venne ingrandita. La via vecchia dei Fossi fu intitolata corso Garibaldi e nel 1927 piazza dell’Unità Italiana venne intitolata sempre a Giuseppe Garibaldi, in virtù della grande statua posta dal Comune.
Nel 1927 la stazione aveva solo 6 binari, ma successivamente la rete ferroviaria crebbe, tanto che un report del 1939 la metteva al settimo posto tre le omologhe italiane per movimento passeggeri.
Nel 1954 fu varato il progetto della nuova stazione centrale di Napoli, con gli ingegneri Corrado Cameli, Pierluigi Nervi, Carlo Cocchi, Massimo Battaglini, Bruno Zevi, Giulio De Luca, Luigi Piccinati e Giuseppe Vaccaro.
I lavori iniziarono con la demolizione della parte interna e quindi del corpo centrale, terminando nel 1960
Nel 1961 la stazione centrale di piazza Garibaldi era la sesta d’Italia, con 50 milioni di passeggeri annui, 390 treni giornalieri.
Nel 2000 l’intera piazza Garibaldi iniziò a subire profonde modificazioni la ristrutturazione della stazione centrale e la realizzazione della linea 1 della Metropolitana.
La stazione centrale ferroviaria di Napoli oggi è la terza come movimento passeggeri in Italia. Anche la piazza antistante ha subito radicali mutamenti, e ancora dovrà cambiare.