Borghi, Cibo e Genius Loci
Il cibo è una delle ricchezze strettamente legate al territorio e al carattere del luogo, al Genius Loci, di quell’Italia poco conosciuta
di Mario Scippa
Il genius loci, il carattere, l’identità di un luogo, si costruisce con una stratificazione secolare, spesso spontanea, fatta di tradizioni tramandate da generazioni a generazioni.
Il Genius Loci è una delle vere ricchezze del nostro complesso e diversificato Paese, composto da tante anime, da Nord a Sud, passando per i territori interni dell’Appennino, che lo rendono unico al mondo.
Negli anni scorsi mi sono interessato di come la poesia sia entrata nelle aree interne dell’Irpinia, con la forza creativa del poeta Franco Arminio e di quanta poesia abbia il poeta fatto conoscere di quelle terre.
Poi, ho conosciuto la ricchezza storica e naturalistica dei Campi Flegrei, grazie all’impegno costante dello scrittore Francesco Escalona, che come oggetto dei suoi libri, dei suoi studi, e dei suoi simposi, ha da sempre concentrato la sua attenzione alla narrazione dal punto di vista storico e naturalistico di quei luoghi straordinari.
Narrazioni diverse che esprimono comunque elementi legati al carattere del luogo, in genere sempre piccoli centri, borghi, che non hanno quella visibilità come tanti altri conosciuti in Italia, ma che sono altrettanto ricchi di bellezza e che contribuiscono a rendere unico il nostro paese.
Il Genius Loci, il carattere del luogo, la vera ricchezza dell’Italia
Una ricchezza della quale si parla sempre ma spesso viene sottovalutata dalle politiche sociali ed economiche.
Una di queste ricchezze, strettamente legate al territorio e al carattere del luogo, al Genius Loci, è il cibo.
In questi giorni nel Cilento, dal 21 al 23 ottobre, a Capaccio, Paestum, al Mec Paestum Hotel, a cura dell’Associazione ParvaRes, si sta tenendo il primo congresso internazionale sul rapporto stretto tra i borghi, i piccoli centri, e il cibo: Borghi e il Cibo.
Un evento che vuole essere un momento di confronto tra politica e imprenditoria, tra enti e assoociazioni, con l’obiettivo di generare sviluppo, ed economia, concentrando l’attenzione verso le aree interne e sopratutto partendo dallla cultura mediterranea e dal cibo in particolare.
Infatti, per la dottoressa Mafalda Inglese una giusta attenzione verso gli alimenti della tradizione italiana, in un ambito di cultura mediterranea, intesa come un volano, uno strumento di sviluppo dei piccoli territori, delle piccole comunità, in quanto rappresentano uno scrigno di bellezza famoso in tutto il mondo, in particolare per gli alimenti: esperessione di quella cultura popolare fatta di produzione, trasformazione, cura, consumazione e vendita, che esprime una tradizione tutta made in Italy.
La dottoressa Inglese rappresenta l’associazione di promozione sociale ParvaRes, che da anni studia, ricerca e promuove i territori fisici, socili e culturali, soprattutto, quelli dei piccoli comuni e in particolare quelli delle aree interne, la cosiddetta “piccola Italia”. Che piccola non è, ma sicuramente meno nota e visibile e altrettanto ricca di tanta bellezza da ricercare, salvaguardare e promuovere, come per territorio più famosi e visibili.
L’attenzione verso questi luoghi, secondo Mafalda Inglese rappresenta, in un momento storico nel quale stiamo vivendo, la direzione giusta versu cui andare.
Il primo congresso internazionale Borghi e Cibo si propone momento di confronto e di riflessione per rilanciare l’Italia tutta partendo dal quella quasi invisibile, che non è piccola, ma è meno conosciuta.