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Bluesansevero

A Cappella Sansevero la performance site specific di Mauro Maurizio Palumbo Bluesansevero, ispirata alle invenzioni del Principe Raimondo di Sangro

di Antonio Vitale

CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – La Cappella Sansevero, gioiello barocco che custodisce il Cristo velato, ispira Blusansevero, la performance ideata e diretta dall’artista Mauro Maurizio Palumbo che si tiene al Museo Cappella Sansevero il 21, il 22 e il 23 novembre alle ore 20.30.

Una narrazione che utilizza il linguaggio del corpo, in una costruzione scenica che oscilla tra il visivo e il sonoro, accompagnata dalla voce e della musica del soprano drammatico Ilaria Tucci e del Maestro Ciro Riccardi alla cornetta.

Strutturata come un’azione site specific per gli spazi del museo, Blusansevero è una coproduzione Museo Cappella Sansevero e Ente Teatro Cronaca

Il progetto è frutto di un’intensa ricerca artistica, una sorta di danza dove Palumbo interpreta la figura del Cristo Velato, che si basa su fonti scientifiche e storiche pur mantenendo le caratteristiche del linguaggio della performance art, cioè quelle di essere flessibile e adattabile alle influenze del pubblico e del luogo in cui avrà vita.

Intenso il sottofondo musicale di Ilaria Tucci e Ciro Riccardim mentre Palumbo impersona il Cristo Velato e si muove fra le opere della cappella, tra le incombenti statue del Disinganno, della Pudicizia, degli affreschi incastonati in sorprendenti giochi di marmo .

I biglietti sono in vendita online sul sito www.museosansevero.it al costo di 22 euro.

Partendo dall’iconografia della statua del Cristo velato, protagonista indiscussa del tempio della sperimentazione settecentesca, il progetto intende portare all’attenzione dell’osservatore non solo il bianco e venato marmo che la contraddistingue, ma anche il blu oltremare.

Recenti ricerche, condotte dall’Università degli Studi di Bari, hanno infatti dimostrato che fu proprio il Principe di Sansevero a produrre per primo il lapislazzuli artificiale utilizzato per la cornice dell’altare maggiore: una scoperta nata dall’esigenza di sostituire il costoso pigmento mantenendo però lo stesso effetto di intensità. L’invenzione del principe sarebbe avvenuta più di cinquant’anni prima di Jean-Baptiste Guimet, il chimico francese che nel 1828 riuscì per la prima volta, ufficialmente, a sintetizzare l’oltremare, il costosissimo pigmento blu ottenuto in natura dal lapislazzuli. E più di dieci anni prima del resoconto siciliano di Goethe, il più antico indizio della produzione artificiale di tale pigmento.

Da qui nasce l’ispirazione di Mauro Maurizio Palumbo per Blusansevero: attraverso il linguaggio del corpo, l’artista intende creare un dialogo tra la dinamicità del movimento e la monumentalità del marmo, in un tempo sospeso tra l’esigenza di raccontare e la necessità di scoprire e riscoprire.

Blusansevero testimonia l’attenzione della direzione del Museo a forme d’arte innovative e alla contaminazione delle espressioni contemporanee, e conferma come l’eredità di Raimondo di Sangro, la sua incessante attività di sperimentazione e la sua poliedrica personalità possano essere di stimolo e di ispirazione per le generazioni di oggi.

Infatti, il Cristo Velato di Mauro Maurizio Palumbo alla fine della performance si copre con un velo blu.

La commistione tra antico e moderno, soprattutto, hanno reso Bluesansevero una performance unica e coinvolgente.

Nota di Mauro Maurizio Palumbo: Blusansevero è un qualcosa da svelare piano piano, perché è una storia intima. È un tempo che non si ripete ma che si trasforma. È una performance che porta con sé un sogno? Forse. Un misterioso fatto, sicuramente! È un progetto che nasce dallo studio di una ricerca scientifica e dalla relativa attribuzione dell’invenzione del blu artificiale al Principe Raimondo di Sangro. È un desiderio di trasformare in performance un dato scientifico, renderlo visibile attraverso il linguaggio performativo che si innesta e si contamina con quello del teatro minimo, del canto lirico e del suono della tromba. Un’idea che prende forma che diventa corpo, colore. Nel tempio delle sperimentazioni, capolavoro riconosciuto in tutto il mondo, gli spettatori diventeranno coautori dell’azione. Entreranno a far parte di un esperimento emozionale che si basa sulle suggestioni tra il luogo e l’interazione performativa. Si troveranno immersi in un gioco dell’anima, in una triangolazione ripetuta e capovolta, che rievoca quello che è visibile e ricerca quello che non lo è. Blusansevero è un segreto che ho tenuto nel cuore per mesi e che oggi si svela agli occhi chi vorrà esserci.

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Un pensiero su “Bluesansevero

  • Valeria Garofalo

    Ottima recensione dello spettacolo, dove l’ anima si trasfigura in uno spazio contaminato dallo spirito del principe

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