Arte e religione contro la movida selvaggia
Il San Gennaro, opera del Maestro Alessandro Flaminio di Le Voci di Dentro, venerdì 25 giugno entra nella basilica di San Giovanni Maggiore: arte e religione e centro sociale per i giovani
NAPOLI – Una basilica chiusa al popolo per 40 anni, dopo i restauri terminati nel 2015: l’antica San Giovanni Maggiore, solo recentemente restituita alla comunità parrocchiale, non solo luogo di culto ma centro sociale e culturale. Un catalizzatore per quei giovani a caccia di divertimento sfrenato che brulicano in quella zona.
E qui, venerdì 25 giugno, alle ore 15.30, entrerà in chiesa il busto di San Gennaro realizzato dal Maestro Alessandro Flaminio, art director dell’atelier artistico partenopeo Le Voci di Dentro.
A donare l’opera di Le Voci di Dentro alla Comunità Parrocchiale, in occasione dei festeggiamenti per San Giovanni Battista del 24 giugno. cui la basilica è dedicata , l’azienda GM GROUP, leader nella produzione e vendita di cornici artigianali Made in Italy, di cui il maestro Alessandro Flaminio è anche art director.
Arte e religione devono essere le chiavi per ridare lustro a Napoli e per promuovere un messaggio di speranza a questa città. Così il parroco don Salvatore Giuliano commenta la posa della scultura San Gennaro di Le Voci di Dentro all’interno della basilica di San Giovanni Maggiore.
L’opera del maestro Alessandro Flaminio verrà posto ufficialmente nella chiesa sita in vico Santa Maria dell’Aiuto, al civico 14, che ha un ingresso anche nel più famoso Largo San Giovanni Maggiore, oggi la piazza dove ci sono tanti “baretti” e purtroppo “teatro” troppo spesso di risse, spaccio di droga e abuso di vendita di alcol ai minori.
Le piaghe sociali, come la movida selvaggia e senza regole, devono essere combattute sensibilizzando soprattutto i più giovani – ha spiegato don Salvatore – e quale migliore metodo per esortare un riscatto sociale e identitario se non con l’Arte? Arte completamente napoletana e moderna. Mancava a questa chiesa il busto del Santo Patrono di Napoli, molto bello è stato ricerverlo in chiave PopArt.
Alto 70 cm con una base di oltre 15 cm, l’effigie, realizzata interamente in bronzo, rappresenta la raffigurazione più grande in chiave scultorea del Patrono ad opera del Maestro Alessandro Flaminio, artista di punta dell’atelier Le Voci di Dentro – sito nel cuore di Napoli, in via San Biagio de’ Librai, 111 – conosciuto in tutto il mondo per la scultura del Santo.
È un vero onore – ha commentato il Maestro – poter esporre un mio lavoro in questa chiesa, chiusa per tanti anni al pubblico, e poterla donare per un percorso di sensibilizzazione così grande e importante. San Gennaro, oltre ad essere il Santo più famoso al mondo, è espressione di un popolo. Prima di diventare Santo, era un uomo del popolo. È giusto che il popolo napoletano tragga ispirazioni da sé stesso per elevarsi.
L’azione di sensibilizzazione attraverso l’arte condotta dell’estroso parroco don Salvatore Giuliano, già distintosi in passato per aver aperto le porte della chiesa il sabato sera alla gioventù “distratta” della movida, si intreccia con quella di riqualificazione e restauro della basilica, rimasta chiusa per circa 40 anni al pubblico e restituita solo di recente alla Comunità Parrocchiale, nonostante fosse una tra le quattro chiese più grandi del capoluogo campano.
Ha poi aggiunto il parroco: Tre dei quattro ipogei sono stati già restaurati, la speranza è di ultimare al più presto anche l’ultimo ipogeo e la Cappella Pappacoda per ridare lustro all’intera chiesa.
Secondo un’antica tradizione, la Basilica, edificata per volere dell’imperatore Costantino, su di un tempio pagano, ospiterebbe anche il sepolcro della sirena Partenope, secondo la mitologia fondatrice di Napoli, come testimonia una lapide in latino attualmente posta dietro l’altare del Crocifisso.
Omnigenum Rex Aitor Scs Ian Partenopem tege fauste
Oggi la Basilica di San Giovanni – ha concluso don Salvatore – ospita anche la sede dell’associazione Hartenope, in onore proprio della madre mitologica dei napoletani. Il sogno è che un giorno diventi un punto di riferimento per il centro storico: un luogo in cui prendano vita progetti culturali e di aggregazione turistica che possano magari un giorno generare anche un lavoro per i ragazzi del quartiere.
Un regalo a chi come noi crede nell’arte, nella napoletanità e nella cultura – ha commentato il responsabile commerciale della società Antonio Cuccurullo – Complimenti a don Salvatore Giuliano per tutte le iniziative, culturali e sociali, che sta mettendo e metterà in campo per dare lustro alla storia e alla cultura della nostra città e all’intera chiesa.