Aria di quarta ondata o il Covid diventerà un’influenza normale?
Carlo Alfaro, Dirigente Medico di Pediatria presso gli Ospedali Riuniti Stabiesi (Na), ove è titolare di Incarico professionale di consulenza, studio e ricerca di Adolescentologia: vaccinazione globale per evitare la quarta ondata
L’illusione che fosse finita la pandemia quest’estate è durata poco, meno dell’anno scorso. È già boom di casi in Europa. I contagi aumentano un po’ ovunque nell’Unione europea, ad eccezione che in Danimarca, mentre l’impennata più alta di nuovi casi si registra in Gran Bretagna (dove nonostante ciò dal 19 luglio è iniziata la revoca delle restrizioni, il “Freedom-Day”) e Francia.
Altre Nazioni come Spagna, Portogallo, Grecia, Irlanda, Paesi Bassi, Cipro, Malta sono in zona rossa. Certamente ne è responsabile l’affermarsi della variante Delta, ad alta diffusività rispetto a quelle precedenti, per esempio è del 60% più contagiosa della variante Alfa.
In Italia, i contagi sono aumentati del 115,7% in una settimana, secondo il report della Fondazione Gimbe, dopo oltre tre mesi di decrementi continui. Anche secondo il monitoraggio settimanale della Cabina di regia del Ministero della Salute sull’andamento epidemiologico del Covid-19 salgono sia l’incidenza dei casi (41 casi per 100mila abitanti rispetto ai 19 casi per 100 mila abitanti della settimana precedente) sia l’indice Rt nazionale, che passa da 0,91 a 1,26.
Il paradosso è che invece continuano, per fortuna, a calare i decessi, e a restare bassi i tassi di occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva, intorno al 2%. Quattro Regioni hanno superato la soglia dei 50 casi per 100 mila abitanti- Lazio, Sardegna, Veneto e Sicilia, e la Toscana vi è vicina, ma con le nuove regole dell’ultimo decreto legge queste Regioni resteranno in zona bianca in quanto i letti ospedalieri (ordinari e di terapia intensiva) non superano le soglie.
Alla base di questa minore gravità dei casi potrebbe esserci l’intensa campagna vaccinale (al ritmo di 550mila somministrazioni al giorno), grazie alla quale le fasce più a rischio (anziani) sono maggiormente protette. Ad essere positivi, infatti, sono soprattutto soggetti giovani e asintomatici: la crescita dei casi incide maggiormente nelle fasce d’età 10-19 e 20-29, seguite da 30-39. Questo anche nel resto del mondo, tanto è vero che negli Usa si parla di una “pandemia dei non vaccinati”.
Nell’Unione Europea, il 51,3% della popolazione adulta è pienamente vaccinato contro Covid-19, mentre il 67,3% ha ricevuto almeno una dose, secondo i rilievi dell’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Anche in Italia, il 50,21% della popolazione over 12 ha completato il ciclo vaccinale. Se sarà raggiunta una elevata copertura vaccinale con il completamento dei cicli di vaccinazione, si potrà immaginare una situazione di circolazione virale a bassa aggressività. Ma se i vaccini non saranno resi disponibili a livello globale, sarà difficile porre fine in tempi brevi alla pandemia, ammonisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).
In Africa la copertura vaccinale è dell’1%, in Asia del 3%. Senza accesso equo e universale ai vaccini nessun Paese potrà sentirsi al sicuro. E intanto emergono nuove preoccupanti varianti come la Delta Plus in India e la Lambda, isolata in Perù. Solo un’immunità diffusa della popolazione può arginare la nascita e diffusione delle nuove varianti.
Lo scenario nel prossimo futuro potrebbe essere una quarta ondata di ricoveri e decessi già prima dell’autunno. Oppure, in presenza di una sufficiente copertura vaccinale, il Sars-CoV-2 potrebbe diventare endemico, cioè stabilmente presente nella popolazione, e dunque comportarsi come una normale influenza che torna ogni inverno, con la conseguenza di una mortalità molto bassa. È il comportamento degli altri Coronavirus umani endemici, responsabili del 15% dei raffreddori comuni. Senza una vaccinazione di massa estesa a livello globale, il raggiungimento di questo tipo di immunità di gregge potrebbe richiedere anni o anche decenni.
Probabilmente, lo scenario futuro, una terribile quarta ondata o l’immunità di gregge, è nelle nostre mani, in base a scelte e comportamenti.