Archeologia, la Villa Arianna e il villaggio protostorico di Longola
Doppia inaugurazione martedì 16 aprile: a Stabia la riapertura di Villa Arianna e all’Antiquarium di Boscoreale la mostra Il villaggio protostorico di Longola.
La Villa Arianna di Stabia riapre al pubblico dopo i lavori di ripristino e puntellatura della copertura moderna dell’atrio, danneggiata dal maltempo straordinario dello scorso ottobre. Sono stati presentati i recenti interventi di miglioramento del decoro complessivo della Villa e di accoglienza per i visitatori, alla presenza della Direttrice ad interim Alfonsina Russo, del Direttore Generale del Grande Progetto Pompei, Mauro Cipolletta, del Direttore degli scavi di Stabia Francesco Muscolino e del Sindaco di Castallammare, Gaetano Cimmino.
A seguire è stata inaugurata all’Antiquarium di Boscoreale la mostra Il villaggio protostorico di Longola, allestita in una sala al piano superiore del Museo, in programma fino al 18 gennaio 2020.
Il sito di Longola fu scoperto casualmente nel 2000 durante i lavori per la realizzazione dell’impianto di depurazione di Poggiomarino-Striano. Lo scavo della Soprintendenza Archeologica di Pompei (oggi Parco archeologico di Pompei) ha messo in luce un insediamento perifluviale frequentato dalla media Età del Bronzo fino al VI sec. a.C., unico per l’ Italia meridionale.
L’abitato, al centro della valle del Sarno, godeva di una posizione strategica che ne faceva centro produttivo e di scambio. Ben collegata con i comprensori limitrofi e con la costa, sorgeva in ambiente umido su isolotti artificiali circondati da canali per gli spostamenti interni ed esterni su imbarcazioni monossili (piroghe primitive ricavate da un unico tronco). Le abitazioni erano costituite da capanne diverse per orientamento, forma e per articolazione degli spazi.
L’ acqua, che ha sempre caratterizzato la vita del villaggio, ha consentito la straordinaria conservazione di materiali deperibili delle abitazioni e delle infrastrutture.
La mostra Il villaggio protostorico di Longola espone reperti connessi alle principali attività produttive, e non solo, dell’abitato: la produzione artigianale (lavorazione del legno, osso e metallo), la filatura e la tessitura, gli ornamenti personali, il sentimento religioso. Sono inoltre esposte per la prima volta al pubblico due piroghe monossili rinvenute nell’area della darsena del villaggio, e alcuni esemplari di mangiatoie per animali e ruote di carro, viva testimonianza della vita quotidiana degli abitanti di Longola.
Al margine degli eventi il Parco Archeologico di Pompei ha espresso la sua vicinanza al popolo francese per il drammatico incendio che ha colpito la Cattedrale di Notre Dame a Parigi, luogo simbolo della cultura e della religiosità europea.
Alfonsina Russo ha voluto ricordare «… quanto sia fondamentale assicurare al nostro fragile patrimonio culturale una manutenzione programmata che garantisca tutela e monitoraggio costanti ed eviti il ricorso a grandi interventi straordinari. Ci auguriamo che il recupero della cattedrale per quanto lungo e complesso, sia in grado comunque di restituire tutto il valore, la storia e la bellezza di questo luogo unico, alla collettività e alle generazioni future.»