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Allegra | Nuove iniziative

Alle nostre madri: senza di esse non saremmo state così… E noi, cosa siamo diventate noi? Le prime della classe, come Allegra, che prende nuove iniziative…

di Bianca Sannino

Cominciai a frequentare regolarmente questi incontri. All’inizio mi sentivo come un pesce fuor d’acqua, mi sentivo imbarazzata ed estranea. Poco a poco l’ambiente mi divenne sempre più familiare, mi chiedevo se dipendesse dall’abitudine a queste nuove frequentazioni piuttosto che dall’aver trovato finalmente il mio habitat naturale.

Il dubbio si dileguò quando un giorno si presentò questo strano e assurdo personaggio, capelli rasta, tunica arancione, sguardo magnetico. Era accompagnato sempre da Claudia, la donna che avevo conosciuto nel mio negozio e che mi aveva praticamente trascinato in quell’ambiente.

Il maestro cominciò a parlare, durante uno di questi incontri, di consapevolezza. Della vera consapevolezza, di rinascita, di risveglio interiore.

Mi chiedevo cosa significassero queste parole. Glielo chiesi, mi rispose in una maniera ancora più enigmatica: Risvegliarsi è vedere il mondo come realmente è, non come la mente lo vede, non come ci hanno insegnato a vederlo.

Per quanto mi riguardava il mondo che ero abituata a vedere era quello in cui avevo vissuto fino a quel momento fatto di piccole tragedie personali, di dolore stratificato, di incomprensioni, di necessità di rimanere a galla nonostante le difficoltà.

Il valore di ognuno di noi, nella famiglia in cui ero cresciuta, si commisurava al successo economico, al dominio sugli altri. Era un mondo fatto di tanta pragmatica materialità, chi guadagnava di più era uno in gamba, uno “buono”.

Questa nuova visione cominciò a farmi vedere le cose in una prospettiva diversa, sotto una luce nuova ed inedita. Il cambiamento cominciò a farsi strada dentro di me e le ripercussioni sulla mia vita non tardarono a manifestarsi.

La frequentazione di questi incontri si fece sempre più assidua ed inevitabilmente il lavoro e la famiglia ne pagarono le conseguenze. Trascuravo tutto quello che fino a quel momento era stato per me fondamentale.

Il controllo, il dominio degli altri e delle situazioni, il bisogno di indirizzare la mia vita, quella dei miei figli, di mio marito, dell’azienda di famiglia, persino la necessità di riscatto nei confronti di mio padre stavano assumendo contorni diversi.

Nulla mi interessò più, volevo sentirmi libera, leggera, avevo bisogno di prendermi cura di me stessa come mai avevo fatto fino ad allora.

Poi avvenne il punto di svolta. Mio padre si ammalò, di quelle malattie lente, inesorabili, devastanti. Fu un lungo calvario per me e per la mia famiglia d’origine, i miei fratelli sembravano sempre più spauriti, stava morendo il patriarca, la guida, il despota.

Mia madre divenne una larva e si appoggiò completamente a me. Io portai avanti tutto con la mia solita fermezza, ma il giorno in cui spirò decisi che quello era il giorno in cui io nascevo una seconda volta. Avevo assolto il mio compito, avevo pagato il mio debito, dovevo cominciare a vivere, a vivere consapevolmente.

Il giorno del funerale Claudia venne accompagnata da due ragazze: Serena e Angela. Fino a quel momento le avevo solo intraviste durante gli incontri, da quel momento in poi diventammo praticamente inseparabili.

 

Bianca Sannino, docente appassionata nella scuola statale italiana, vive e insegna a Portici da più di vent’anni.

Dopo aver attraversato perigliosi mari in vari ambiti e settori ed essersi dedicata alla redazione di libri saggistici e specifici del settore dell’insegnamento, esordisce oggi nel genere novellistico.

Due lauree, corsi di specializzazione, master non sono bastati a spegnere la sua continua, vulcanica e poliedrica ricerca della verità. 

Da sempre, le sue parole che profumano di vita e di umanità, arricchite dalla sua esperienza e sensibilità, restituiscono delicati attimi di leggerezza frammisti a momenti di profonda riflessione.

Nel 2021 inizia la collaborazione con LoSpeakersCorner pubblicando una serie di novelle, tutte al femminile.

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2 pensieri riguardo “Allegra | Nuove iniziative

  • Patrizia Giuseppina Colalillo

    Mi piacciono queste storie di vita e che i personaggi inevitabilmente si incrociano prima o poi.
    Mi sento un po’ ognuno di loro.

    Rispondi
  • Tanta o piccola parte di ciascuna di noi c’è in questi personaggi, non unici ma singolari e che, proprio per questo, inscritti nelle nostre esperienze di vita.
    Brava l’autrice che sa dar parole alle nostre storie

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