Agoghè, in sinergia per l’identità
Guide sociali per ascoltare e orientare la cittadinanza: in sinergia per educare all’identità e alle abilità sociali e etiche
NAPOLI – Una presentazione molto partecipata, quella avvenuta giovedì 20 ottobre in piazza Baracche, nel cuore dei Quartieri Spagnoli che ha visto l’intervento di Giuseppe Ferraro, filosofo e ideatore del Progetto, di un entusiasta Maurizio De Giovanni e della filosofa Simona Marino, che ha spiegato più nel dettaglio questa nuova avventura che nasce tra i vicoli di Napoli.
La scelta di stare in piazza, tra la gente, che si è fermata curiosa e attenta ad ascoltare gli interventi, ha sottolineato che è per le strade che si svolgeranno le attività previste per contribuire al raggiungimento di un grado di consapevolezza e di educazione alle abilità sociali e etiche.
Il più famoso scrittore napoletano contemporaneo, de Giovanni, ha parlato delle comunità, del rapporto di convivenza anche nei legami di prossimità, nelle corde di panni stesi condivise, della mancanza di intimità che rende questa città unica. Ha ribadito la particolarità e il senso di orgoglio e appartenenza a un luogo sicuramente non perfetto, ma di certo peculiare e straordinario nelle sue tante contraddizioni.
Un bel progetto, il neonato Agoghè, voluto con tenacia e illuminazione da Pino Ferraro dell’Associazione Filosofia Fuori le Mura, che trasporta l’etica fuori dagli ambiti istituzionali, nelle piazze, nelle carceri, tra i bambini.
Si attueranno, dopo la selezione di 5 giovani donne e uomini e una formazione di 100 ore in varie discipline, delle postazioni etiche con gruppi di lavoro gestiti dalla figura del Social Trainer, innovativo profilo professionale che guida alle regole della cittadinanza attiva.
I Social Trainer (guide sociali) come moderni “sensali” diventeranno un punto di riferimento sul territorio. Svolgeranno azioni personalizzate all’aperto, nei luoghi turistici, nei vicoli, presso artigiani, ristoratori e tra la gente dei Quartieri, per ascoltare e orientare.
Saranno ausiliari di cittadinanza con competenze in ambiti diversi.
Educheranno alla cura dell’ambiente, a restituire fiducia nelle istituzioni, istruire al rispetto del bene comune e forniranno informazioni sulle opportunità di servizi e di diritti.
Sosterranno iniziative per l’inclusione lavorativa di fasce deboli, per creare reti territoriali e promuovere attività commerciali e artigianali a impatto sociale.
Racconteranno la storia dei luoghi, i costumi e le abitudini con sportelli di ascolto/intervento itineranti, postazioni etiche e tour esperienziali di comunità, per diffondere e preservare cultura e tradizioni.
Lo scopo di queste azioni sinergiche è costruire reti sociali permanenti per facilitare la partecipazione collettiva allo sviluppo di una comunità sociale e alla cura delle relazioni.
Promuovere un’economia della donazione circolare che coniughi le esigenze dei luoghi con i desideri personali e sia inclusiva delle persone economicamente svantaggiate.
Favorire le alleanze dei luoghi della conoscenza per fare della Città una Scuola di Legami.
Sono previsti, per tutta la durata dei sedici mesi del progetto, eventi culturali e sportivi che si svolgeranno nel rispetto di ogni differenza.
Inclusione, coabitazione, scambio, relazione saranno le parole chiave per la nuova idea di Agoghè per i Quartieri Spagnoli.
L’iniziativa sociale e culturale ha già raccolto l’adesione di FOQUS | Fondazione Quartieri Spagnoli, Fondazione di Comunità del Centro Storico, Università Suor Orsola Benincasa, Galleria Toledo, Commissariato di Montecalvario, Chiesa della Concordia, Chiesa Valdese e Metodista, Insegnanti Senza Frontiere, Associazione A.R.T.U.R., Fondazione Genere Identità Cultura, Shazar Gallery, Associazione Miniera, Trattoria Nennella, Comitato Commercianti Artigiani CVE, Pasticceria Ranaldi, My Bags, Pet Shop, Farmacia dei Golfi, NP Elettronica, Parlux Hairstyle, Tabacchi Romano.
Altri partner si aggiungeranno nel corso dei mesi di attività.
Agoghè è finanziato nell’ambito del PON Metro Napoli “Spazi di Innovazione Sociale – Percorsi di inclusione attiva” – I Quartieri dell’innovazione.