Adeste fideles al Convento di Sant’Antonio
Un quadro, un diorama e un presepe cafone: tre ricchezze in più per il Convento di Sant’Antonio di Padova
di Stanislao Scognamiglio
PORTICI – CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nel giro di un anno, il convento di Sant’Antonio, sito al civico 74 di via dell’Università, dispone di tre nuovi manufatti da porre all’attenzione di quanti lo frequentano abitualmente e degli occasionali visitatori:
Il primo è un diorama raffigurante la Natività del Cristo Gesù e la successiva fuga della Sacra Famiglia nella terra dei Faraoni..
Prendendo spunto dai versetti del Vangelo di Matteo (2, 13-15), … un Angelo appare in sogno a San Giuseppe e gli dice Su, alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto e, rimani lì fino a mio nuovo avviso. Erode, infatti, è in cerca del bambino per ucciderlo, l’autore ha racchiuso in una scena i primi giorni terreni del Verbo fattosi uomo.
La scenografia dell’originale manufatto, in primo piano la grotta in cui si manifesta il mistero divino, sullo sfondo un tempio egizio, è stata costruita impiegando polistirolo e gesso. Allestita all’interno di uno scatolone di legno compensato dalle dimensioni di 92 x 50 x 61 centimetri, discretamente illuminata, tra umani e animali, è popolata da 23 figurine in terracotta lavorate e dipinte a mano..
Il diorama Fuga In Egitto, realizzato del maestro Vittorio De Martino per il Santo Natale del 1992, dallo stesso autore è stato dedicato all’amico Cristoforo Dora. Nella ricorrenza del Santo Natale 2020, acquistato da fra Roberto Sdino, dal giugno 2017 affiliato al convento porticese, stato donato alla Comunità conventuale ivi residente.
Il secondo, è un quadro raffigurante San Francesco d’Assisi nell’atto di parlare a Sant’Antonio di Padova, nel corso del loro primo incontro … avvenuto nel primo capitolo delle stuoie, in cui i frati da ogni dove si radunarono ad Assisi per poter discutere della regola e di tante cose con il loro fondatore.
Nell’immaginazione degli autori, com’è riportato dalle Fonti Francescane, il Serafico Padre sembra dire al suo seguace per la via evangelica … A frate Antonio, mio vescovo, frate Francesco augura salute. Ho piacere che tu insegni la sacra teologia ai frati, purché in questa occupazione, non estingua lo spirito dell’orazione e della devozione, come sta scritto nella Regola.
Ai due autori, Pasquale J. Ruotolo e Roberto Sdino, ex studenti del liceo artistico di Napoli, da poco ritrovatosi a Portici, elaborando lo scritto … è piaciuto contestualizzarlo nel Padre Nostro, “sia fatta la tua volontà, come in cielo così non terra” ed ecco spiegato quel blu di fondo e il tripudio di colori caldi che scendono a mo’ di foglie tra i due santi.
Il dipinto eseguito a quattro mani con la tecnica della pittura acrilica su tela, ha dimensioni di 107 x 150 centimetri.
In unità d’intenti, i due artisti hanno voluto realizzare e donare l’opera al convento porticese consacrato a Sant’Antonio e alla comunità parrocchiale di via dell’Università,
Dall’obbedienza destinato al convento di Sant’Antonio in Sant’Anastasia, fra Roberto Sdino, congedandosi, durante la celebrazione della Santa Messa dedicata ai bambini, celebrata domenica 5 dicembre scorso, ha benedetto il dipinto.
Il terzo, è un tradizionale presepe napoletano, costituito da una struttura portante in legno e sughero dalle dimensioni di centimetri 90 x 140 x 85.
La scena, completa di impianto di illuminazione, di accessori elettrici (motorino, prese), di pompa idraulica, di minuterie presepiali è popolata da 80 figure in terracotta.
L’ossatura della scenografia, con appassionata cura e attenzione, è stata realizzata nell’anno 1970 dal dottor ingegnere Aldo Campassi.
I pastori e le minuterie, sempre nell’anno 1970, invece, sono state interamente eseguite e dipinte a mano dal maestro presepista napoletano Antonio Facciolli.
Riconoscente per la familiare accoglienza riservatagli dai frati, a suggello dell’imperitura a instaurata amicizia, in occasione del Santo Natale 2021, Ciro Santisola ha voluto donare alla Comunità dei Frati Minori Conventuali di casa al convento porticese il Presepe cafone.
Ciro Santisola, inoltre, citandoli in mero ordine alfabetico, ringrazia cordialmente: Salvatore Bocchetti, Aldo Campassi, Vittorio Cipolletti, Rosario Lippolis, Liberata Numitore, Carla Russo, per l’entusiastico, incondizionato e disinteressato impegno, con cui si sono adoperati a collaborargli nel trasporto e nella sistemazione del presepe nonchè nell’allestimento della sala espositiva. .
Il Diorama e il Presepe Cafone sono stati collocati, permanentemente, nella sala antistante l’ufficio parrocchiale. Il quadro,invece, è visibile nella sagrestia della Chiesa di Sant’Antonio.