cinemain memoriamMusicaSocietà

Addio, Maestro

Il ricordo di Ennio Morricone nelle parole del direttore  del Giffoni Opportunity  Claudio Gubitosi

La morte del Maestro Ennio Morricone ha lasciato un vuoto non solo negli appassionati di cinema, ma anche negli amanti della musica e della cultura in generale.

La lunghissima carriera del compositore con alcune prestigiose collaborazioni che hanno fatto la storia come quella con Sergio Leone e Giuseppe Tornatore.

Nel 2007 l’Oscar alla carriera e nel 2016 la statuetta per la colonna sonora di The Hateful Eight di Tarantino.

Il grande musicista e compositore, autore delle colonne sonore più belle del cinema italiano e mondiale da Per un pugno di dollari a Mission’, C’era una volta in America, Nuovo cinema Paradiso, aveva eranato a Roma nel 1928. Se n’e andato nella notte del 6 luglioper ipostumi di una caduta.

Giffoni ha voluto rendere omaggio al Maestro Moricone con un ricordo, quello del suo incontro con i giffoners nel 1999.

Il Maestro Ennio Morricone

In una nota Claudio Gubitosi, direttore di Giffoni Opportunity e, come Morricone, “architetto dell’immaginario”, ha scritto: «È un dolore per tutti noi la scomparsa di Ennio Morricon, un genio gentile, affabile, composto, che ha illuminato il mondo con la sua sensibilità artistica unica. I premi e i riconoscimenti che ha ricevuto sono solo una parte dell’affetto che gli è stato tributato in tanti anni.

Cosa posso dire? L’ho conosciuto qui a Giffoni nel 1999. Ci tenevo moltissimo e finalmente ci riuscii. Stile, rigore, eleganza, fascino, grande comunicatore, espansivo, sognatore, solo a volte cupo e pensieroso.

Credo sia stato un genio nell’interpretare i sentimenti, le passioni, le turbolenze, le poesie e le angosce della nostra società. Con lui e la sua musica i film hanno volato, respirato, sono entrati ancora di più dentro di noi.

Quante colonne sonore hanno segnato le nostre stagioni? Quanti registi hanno visto completata e impreziosita la propria opera dalla mano sapiente del Maestro Morricone, capace di suscitare i sentimenti giusti, con le pause mirate e la dolcezza e la potenza dei fiati e dell’intera orchestra. L’Italia perde un grande…

… Quante volte ho pensato ad un suo concerto. Glielo chiesi e mi rispose che aveva una agenda abbastanza complicata, ma che non aveva difficoltà a poterlo promuovere. Non ce l’ho fatta e mi dispiace tantissimo.»

Articolo correlato:

https://wp.me/p60RNT-1R8

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *