Acconciatori ma con rispetto
Abusivismo e smaltimento di rifiuti speciali: l’allarme degli acconciatori ercolanesi portato all’attenzione del sindaco Bonajuto
ERCOLANO (NA) – Nella casa Comunale martedì 28 aprile alle ore 10 una rappresentanza della categoria ercolanese di Parrucchieri e Barbieri consegna al sindaco della cittadina vesuviana, Ciro Bonajuto, una lettera che evidenzia le difficoltà in cui si trova in questa emergenza sanitaria.
Nel corso dell’incontro il dibattito sarà incentrato su un argomento particolarmente delicato: il contrasto all’abusivismo.
Si vuole infatti richiamare l’attenzione delle autorità amministrative e di Polizia soprattutto su questo fenomeno, ma non solo.
Infatti l’ordinanza della Regione Campania del 10/03/2020 disponeva la chiusura immediata per tutte le attività di parrucchieri, barbieri e centri estetici. E se gli operatori del settore hanno seguito prontamente le disposizioni, sospendendo il lavoro e quindi perdendo la loro fonte di guadagno, di contro si è registrato un forte incremento di attività abusive, senza controllo eì oltretutto lavoro in nero.
Il fenomeno, in una prima fase ha continuato a interessare i soggetti recidivi, ovvero quelli che, ante emergenza Covid-19, ne avevano fatto una condizione lavorativa permanente, danneggiando in questo modo tutti i colleghi che pagano regolarmente le tasse. Continuando, anzi, incrementando questa attività a nero queste persone erodono ulteriormente l’economia di chi invece rispetta la legge e resta a casa.
Peraltro, perdurando l’emergenza, il fenomeno ha cominciato a coinvolgere anche gli acconciatori titolari di saloni.
L’abusivismo, oltre a rappresentare una frode tributaria, rappresenta anche un rischio sanitario: in questo momento delicato è oltremodo pericoloso per la salute di tutti, in quanto gli attori coinvolti potrebbero essere veicolo di contagio.
Si stima che solo sul territorio di Ercolano siano circa 400 i soggetti che attualmente lavorano in nero girando di casa in casa, erodendo circa il 35% del fatturato delle attività artigiane presenti.
Ultimo, ma non per importanza, è l’aspetto legato allo smaltimento dei rifiuti pericolosi, come i contenitori vuoti di tintura o di solventi, ad esempio. La normativa vigente prevede una differenziazione particolare: la raccolta deve essere affidata a ditte specializzate.
Chiaramente coloro che lavorano in nero non rispettano le disposizioni di riciclo, smaltendo in modo non idoneo e illegale rifiuti che presentano un certo grado di pericolosità, aggravando l’inquinamento dell’Ambiente.