Abbasso il calcio, viva il pallone
Meglio il gioco del calcio o la bellezza dell’ormai mitico vecchio pallone Super&Santos, in cui traspariva la vera passione?
di Ciro Santisola
PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nella sala riunioni al primo piano della storica Villa Fernandes in Via Armando Diaz nel pomeiggio di lunedì 13 novembre Tommaso Mandato ha presentato il libro Abbasso il calcio, viva il pallone.
In un clima più che amichevole, a una platea di amici, appassionati del pallone, fans storici della Società Sportiva Portici, l’autore ha illustrato i “protagonisti” del suo secondo lavoro, scritto sulla scia del dolce ricordo e non della nostalgia.
L’agile volume, frutto di un’attenta analisi su: Pallone e calcio, passato e presente, due facce della stessa medaglia, magnificamente rappresentate dal vecchio Super&Santos e dal nuovo Galaxy, è arricchito dalla prefazione dello scrittore e tifosissimo del Napoli Maurizio de Giovanni e dalla postfazione dell’attore porticese Enzo Decaro.
Come il precedente autobiografico Il centravanti in giacca e cravatta, presentato al pubblico porticese nel novembre del 2021, è stato pubblicato nello scorso giugno dalla casa editrice napoletana Homo Scrivens.
Alla presentazione, condotta dal giornalista salernitano, Gigi Amati, testimonial d’eccezione: il dottor Enzo Cuomo, Sindaco della Città di Portici, gli attori Nunzia Schiano e Enzo Decaro, il giornalista Ciccio Marolda, accomunandosi all’autore sugli interrogativi sulla scomparsa del gioco del calcio molto vicino in toto a quel tanto esaltato e rimpianto gioco del pallone. E, ancora, sul progressivo inevitabile calo della passione calcistica che va sempre più scemando, hanno condiviso con Tommaso Mandato la bellezza dell’ormai mitico vecchio pallone Super&Santos in cui traspariva la vera passione per il calcio in chi lo praticava e in chi lo seguiva.
A questo nuovo lavoro di Mandato, valente giocatore, oggi avvocato esperto di Diritto sportivo e valente procuratore di calciatori, docente e organizzatore di eventi, hanno dato offerto il loro contributo: Giovanni Acanfora, Raffaele Auriemma, Salvatore Bagni, Marco Bucciantini, Edoardo Cardillo, Annamaria Colao, Fulvio Collovati, Vittorio Dini, Corrado Ferlaino, Antonio Fico, Manfredo Fucile, Fabrizio Gabrielli, Lucio Giacomardo, Gennaro Iezzo, Amedeo Manzo, Fulvio Marrucco, Marco Marsullo, Silver Mele, Patrizio Oliva, Antonello Perillo, Pino Porzio, Aldo Putignano, Gino Rivieccio, Giuseppe Santoro, Nunzia Schiano, Luis Vinicio, Giuseppe Visone e Maurizio Zaccone.
Il libro. C’è differenza tra calcio e pallone? Sì, e non si tratta solo di parole, è una mentalità: chi gioca a calcio ha visto i campi con l’erbetta, gli stadi pieni e nella borsa non ha che l’occorrente per disputare una partita. Chi gioca a pallone, invece, porta addosso i segni che lascia l’asfalto, ma ha pure un bagaglio di ricordi ed esperienze che nessun Campionato del Mondo può fronteggiare.
Con questo spirito, Tommaso Mandato si interroga e va a caccia di conferme: meglio il gioco del calcio o quello del pallone? Nel suo reportage narrativo coinvolge calciatori, allenatori, talent scout ma pure tifosi che, almeno una volta nella vita, hanno trascorso un lunedì senza voce. Già, perché anche chi gioca a pallone aspetta la domenica pomeriggio per scendere in campo.
(La foto di copertina é di Carlo Algamage, per gentile concessione)