ABBaCo, e Bagnoli non si vende più
Il progetto ABBaCo, coordinato dalla Stazione Zoologica Dhorn, vede la collaborazione di Enti Pubblici di Ricerca e con le Università per il recupero del SIN Bagnoli-Coroglio
di Tonia Ferraro
NAPOLI – SIN | Sito di Interesse Nazionale Bagnoli-Coroglio: finalmente si concretizzerà il suo recupero.
Edoardo Bennato, bagnolese doc, qualche anno fa cantava con amarezza: «Ma che occasione/ ma che affare/ vendo Bagnoli chi la vuol comprare/ Colline verdi, mare blu/ Avanti chi offre di più»
La Baia di Bagnoli, infatti, era un tratto di mare stupendo racchiuso tra il promontorio di Posillipo ed il Golfo di Pozzuoli: la sua distruzione cominciò nei primi anni del Novecento, quando quei luoghi vennero snturati in nome di una industrializzazione del territorio.
Certamente, gli insediamenti industriali crearono posti di lavoro ma non tennero conto dei danni ambientali che avrebbero procurato a un luogo ideale per fare bagni e villeggiare. il quartiere di Bagnoli sorge su di un’area di origine vulcanica e sin dall’antichità le sorgenti idrominerali vennero impiegate per complessi termali.
E tale rimase fino all‘Ottocento, un un piccolo borgo residenziale e volano per l’economia turistica del termalismo flegreo. Purtroppo, già dai primi anni del Novecento sorsero insediamenti industriali: nel 1910 venne inaugurata l’ILVA e in seguito l’Eternit e la Cementir. L’impatto antropico, è inutile sottolinearlo,fu disastroso
Fortunatamente dal 2017 è scesa in campo la Stazione Zoologica di Napoli Anton Dohrn con ABBaCo | Restauro Ambientale e Balneabilità del SIN Bagnoli-Coroglio, un progetto di ricerca finalizzato al il recupero degli ecosistemi ambientali. ABBaCo è stato ammesso a finanziamento dal Cipe, a valere sul Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR) 2015 e 2016.
Il Responsabile Scientifico di ABBaCo è il dottor Luigi Musco. Tempo fa ebbe a dichiarare a Identità Insorgenti: «Grazie al programma Europeo Horizon 2020, un progetto a guida italiana, MERCES, sta cercando di studiare la fattibilità ecologica, economica e le ricadute sociali di programmi di restauro in ben 16 diversi paesi, ed ABBACO è parte di MERCES. Tra i nostri obiettivi più ambiziosi, c’è quello cercare di reintrodurre Posidonia oceanica nella baia di Bagnoli. Questa pianta è vitale per il Mediterraneo, assicurando il mantenimento della biodiversità, depurando le acque, ricreando le condizioni idonee per ridurre l’erosione costiera… Inoltre, la SZN è impegnata in un’attività di ricerca all’avanguardia, che rientra all’interno del campo delle biotecnologie marine, settore nel quale l’Ente punta fortemente: esistono infatti microorganismi che hanno l’eccezionale capacità di ridurre la tossicità di certi inquinanti o addirittura di degradarli facendoli diventare sostanze innocue. Riuscire a individuare ceppi di microorganismi con queste capacità già presenti nell’area, potrebbe consentire il trattamento di eventuali sedimenti compromessi riportandoli ad uno stato di qualità accettabile da un punto di vista ecologico.»
Il Restauro ambientale e balneabilità del SIN Bagnoli-Coroglio impiegherà 3,7 milioni di euro, di cui 2 provenienti dal MIUR | Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca (determina CIPE – GU n. 56 8.3.2017) e 1,7 dalla compartecipazione diretta dalla SZN.
L’impegno della SZN dà vita a una iniziativa che vede in campo abilità e competenze di Istituto Superiore di Sanità (ISS), Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV); Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISAC, CNR IAMC), Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA), Università Politecnica delle Marche, Università degli Studi di Napoli Federico II (DiB, DICEA), Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli e Università degli Studi di Napoli “Parthenope, Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare (CoNISMa).
L’ENEA ha il compito di effettuare il «.. campionamento visivo del fondo e delle comunità vegetali ed animali, mediante un ROV | Remotely Operated Vehicle … un veicolo sottomarino pilotato dalla nave che trasferisce, in tempo reale, mediante apposite telecamere le immagini dell’ambiente e degli organismi vegetali e animali.»
Il progetto in particolare riguarda lo «… studio degli effetti delle condizioni acute e croniche su biodiversità e funzionamento ecologico delle comunità marine della baia di Bagnoli-Coroglio, fornendo il quadro conoscitivo completo relativo ai descrittori del buono stato ecologico (GES) proposti dalla Marine Strategy Framework Directive dell’Unione Europea.»
Altri studi approfondiscono e individuano metodologie innovative idonee al restauro ambientale dei fondali.
Concluse le campionature effettuate dalla SZN, sarà possibile determinare l’effettiva incidenza delle criticità ambientali, così da poter procedere al ripristino della fruizione del tratto di costa e della balneabilità, ma soprattutto del degrado marino che coinvolge l’ecosistema di tutto il litorale.
Ha dichiarato Vincenzo Saggiomo, Direttore della Fondazione Anton Dohrn: «Il restauro del SIN Bagnoli-Coroglio rappresenta una sfida complessa che potrà consentire lo sviluppo di metodologie innovative applicabili in casi simili in Mediterraneo e in Europa. È doveroso sottolineare la lungimiranza del MIUR nell’aver sostenuto una proposta di ricerca quale contributo essenziale alla conoscenza indirizzata al restauro di un ambiente marino costiero straordinario, dove l’impatto dell’attività industriale ha prodotto drastici cambiamenti ambientali.»